Ovidius Naso, Publius
Torino : G. Einaudi, \1995!
Abstract/Sommario: Poeta di morbosi e volubili amori, Ovidio crea, soprattutto in quest’opera, un archetipo letterario che per certi versi arriverà fino al Don Giovanni di Mozart e Da Ponte. L’amante onnivoro in cui il poeta si impersona, sessualmente soddisfatto e sentimentalmente deluso, rappresentato nel suo solipsistico vagabondaggio erotico, sta al di qua dell’amore, almeno nella sua accezione romantica e postromantica. Eccitazione e malinconia sono i motori, mai a riposo, di queste elegie. Alla bas ...; [Leggi tutto...]
Poeta di morbosi e volubili amori, Ovidio crea, soprattutto in quest’opera, un archetipo letterario che per certi versi arriverà fino al Don Giovanni di Mozart e Da Ponte. L’amante onnivoro in cui il poeta si impersona, sessualmente soddisfatto e sentimentalmente deluso, rappresentato nel suo solipsistico vagabondaggio erotico, sta al di qua dell’amore, almeno nella sua accezione romantica e postromantica. Eccitazione e malinconia sono i motori, mai a riposo, di queste elegie. Alla base di tutto, uno scetticismo senza limite. Se nel mondo tutto è mutamento, se la metamorfosi incessante è l’unico senso e legittimazione della vita, perché tentare di razionalizzare le oscure leggi del desiderio? L’unica via per fissare amori e passioni è quella della poesia: dar vita a un raffinato sistema stilistico che non sciolga le contraddizioni ma le esalti formalizzandole. Se lo stile è dunque al centro degli Amori, ne consegue l’importanza di una tradizione poetica che sappia riprodurre o evocare le sfumature della scrittura ovidiana. Questa nuova, di Gabriella Leto, riesce a trovare seducenti soluzioni sia sotto l’aspetto metrico, recuperando il ritmo mosso e alternato del distico elegiaco, sia sotto l’aspetto del tono, nello stesso tempo fluido e cangiante, alto e moderno.Edizione con testo a fronte.