Milli, Marco
Torino : G. Giappichelli, [2004]
Abstract/Sommario: La produzione della letteratura critica, storiografica ed ermeneutica su Nietzsche - non diversamente che quella sul suo grande fratello spirituale, Leopardi - 'crescit eundo'. E, proprio perché così cresce, in forza di una legge dell'economia di mercato, corre il rischio ed anzi sconta la pena di arricchirsi, sì, di nuove tessere, ma di tessere il più delle volte sempre più scadenti. Finisce col destar meraviglia, quindi, e col suscitare interesse - un grande e sincero interesse - il ...; [Leggi tutto...]
La produzione della letteratura critica, storiografica ed ermeneutica su Nietzsche - non diversamente che quella sul suo grande fratello spirituale, Leopardi - 'crescit eundo'. E, proprio perché così cresce, in forza di una legge dell'economia di mercato, corre il rischio ed anzi sconta la pena di arricchirsi, sì, di nuove tessere, ma di tessere il più delle volte sempre più scadenti. Finisce col destar meraviglia, quindi, e col suscitare interesse - un grande e sincero interesse - il caso in cui ti trovi di fronte ad un nuovo libro su Nietzsche in controtendenza, per dir così, rispetto al fenomeno 'economico' accennato. Un libro siffatto mi sembra quello di Marco Milli, tendente a svolgere la tesi di fondo secondo la quale Nietzsche è un pensatore le cui idee - specificatamente quelle politiche - non cascano, come avrebbe detto il vecchio Antonio Labriola, dal cielo, ma affondano geneticamente nell''humus' politico, sociale ed economico della Germania guglielmina e bismarckiana, e trovano la loro espressione, cifrata quanto si vuole, ma veemente e fascinosa, nella poesia filosofica, come dice l'Autore (nel ricordo, sicuro della nozione di 'Begriffsdichtung' di F.A. Lange, un autore non estraneo a Nietzsche), dello "Zarathustra". La tesi è svolta, questo è il punto più importante, senza i soliti sdilinguimenti teoreticistici targati Heidegger o Jaspers, sì, ma anche senza certa passione ideologica con la quale, di recente in suo poderoso e ponderoso volume "(Nietzsche. Il ribelle aristocratico. Biografia intellettuale e bilancio critico", Bollati Boringhieri, Milano 2002), Domenico Losurdo, scagliandosi contro i "costruttori dell'innocenza" di Nietzsche di questi ha presentato l'immagine di un filosofo 'totus politicus'. (Dalla prefazione)