Klibansky, Raymond
Saturno e la melanconia : studi di storia della filosofia naturale, religione e arte
Torino : G. Einaudi, 1983
Abstract/Sommario:
«Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra di loro. Può indicare una malattia mentale caratterizzata essenzialmente da attacchi di ansietà, di profonda depressione e stanchezza, benché indubbiamente di recente il concetto medico si sia in gran parte disintegrato. Può indicare un tipo di carattere (in genere associato a un certo tipo di fisico) che insieme con il carattere sanguigno, collerico e flemmatic ...; [leggi tutto]
«Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra di loro. Può indicare una malattia mentale caratterizzata essenzialmente da attacchi di ansietà, di profonda depressione e stanchezza, benché indubbiamente di recente il concetto medico si sia in gran parte disintegrato. Può indicare un tipo di carattere (in genere associato a un certo tipo di fisico) che insieme con il carattere sanguigno, collerico e flemmatico, costituiva il sistema dei “quattro umori”, o delle “quattro complessioni”, come si diceva anticamente. Può indicare un temporaneo stato d’animo, talvolta penoso e deprimente, talaltra solo dolcemente pensoso o nostalgico. In questo caso si tratta di un’inclinazione puramente soggettiva, che per traslato può essere attribuita al mondo oggettivo, per cui a buon diritto è possibile parlare della “malinconia della sera”, della “malinconia dell’autunno”, o anche, come fa il principe Hal di Shakespeare, della “malinconia di Moor-ditch”».
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