al-*Ǧazālī, Abū Hāmid Muḥammad
Le luci della sapienza
Milano : Mondadori, 2012
Abstract/Sommario:
Abu Hamid al-Ghazali (1058-1111), forse il massimo fra i teologi dell’Islam, agli occhi dei musulmani ha la stesso prestigio che per un cristiano possono avere Agostino o Tommaso. Spirito inquieto, alla costante ricerca della verità, esplorò tutte le discipline speculative del suo tempo, dalla teologia alla giurisprudenza religiosa, dalla filosofia di matrice greca all’esoterismo iniziatico degli Ismailiti, alla mistica dei Sufi. E fu proprio a una visione mistica, per quanto temperata ...; [leggi tutto]
Abu Hamid al-Ghazali (1058-1111), forse il massimo fra i teologi dell’Islam, agli occhi dei musulmani ha la stesso prestigio che per un cristiano possono avere Agostino o Tommaso. Spirito inquieto, alla costante ricerca della verità, esplorò tutte le discipline speculative del suo tempo, dalla teologia alla giurisprudenza religiosa, dalla filosofia di matrice greca all’esoterismo iniziatico degli Ismailiti, alla mistica dei Sufi. E fu proprio a una visione mistica, per quanto temperata dal rigore razionale appreso con gli studi filosofici, che alla fine approdò il suo tortuoso percorso. I due scritti qui presentati rivelano appieno questa visione mistico-speculativa: il primo, Il libro che preserva dall’errore, è un’autobiografia spirituale per certi versi simile alle Confessioni di Agostino; il secondo, La nicchia delle luci, prende spunto da uno dei versetti del Corano più densi di simbolismo, nel quale Dio rassomiglia se stesso a una luce. La profonda interpretazione di al-Ghazali, visionaria ma al tempo stesso lucidissima, rappresenta uno dei vertici del pensiero metafisico dell’Islam.
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