Weischedel, Wilhelm
La filosofia dalla scala di servizio : i grandi filosofi tra pensiero e vita quotidiana
Milano : R. Cortina, 1996
Abstract/Sommario:
Molti sono i modi per accedere alla dimora di quell'"animale lunare" che è il filosofo. Uno di essi, forse il meno convenzionale, è quello di utilizzare la scala di servizio dell'aneddoto che concerne la vicenda personale, i tratti caratteriali, le piccole manie della vita di tutti i giorni. Talete di Mileto cade in un pozzo rapito dalla contemplazione dei cieli; Aristotele di Stagira escogita un flipper ante litteram per essere sicuro che il rumore di una biglia lo ridesti alla fatica ...; [leggi tutto]
Molti sono i modi per accedere alla dimora di quell'"animale lunare" che è il filosofo. Uno di essi, forse il meno convenzionale, è quello di utilizzare la scala di servizio dell'aneddoto che concerne la vicenda personale, i tratti caratteriali, le piccole manie della vita di tutti i giorni. Talete di Mileto cade in un pozzo rapito dalla contemplazione dei cieli; Aristotele di Stagira escogita un flipper ante litteram per essere sicuro che il rumore di una biglia lo ridesti alla fatica del pensiero; Cartesio alterna alla meditazione duelli e avventure galanti; Leibniz, mentre sogna la sua "macchina universale" che risolverà ogni disputa, cura le proprie piaghe con una carta assorbente; il puntuale Immanuel Kant si tramuta in una sorta di orologio vivente; Martin Heidegger mette alla prova i suoi allievi sui campi da sci prima ancora che nelle pieghe del pensiero dell'essere... Non c'è follia che non sia stata messa in pratica da qualche filosofo! Dettagli biografici, forse, ma all'occhio di Wilhelm Weischedel essi diventano indizi preziosi per riannodare i fili che collegano le idee più astratte alle vicissitudini della concretezza quotidiana e per comprendere il senso della "lotta dei pensieri" che anima ciascun filosofo, diviso tra la libertà dello spirito e il vincolo dell'esistenza. Nelle piazze di Atene o nelle vie di Parigi, nella quieta bottega di Spinoza o nella tormentata stanza di Kirkegaard, l'autore dà voce a quello "scandalo" permanente che è la filosofia, un domandare senza tregua su noi stessi, il mondo e Dio.
[comprimi]