Vecchiotti, Icilio
Introduzione alla storia della filosofia indiana
Urbino : Quattro venti, \1995!
Abstract/Sommario:
Questa Introduzione alla storia della filosofia indiana si distacca per molti versi sia da libri consimili sia dal volumetto 'Che cos'è la filosofia indiana' della collana ubaldiniana. Dagli altri manuali si distacca per il valore deciso e incisivo dato allo sviluppo logico e a quello propriamente storico. Si cercò molti anni fa e si è cercato oggi di far intendere come la filosofia indiana non sia quel gran minestrone dal dubbio gusto che ne vorrebbero ricavare certi approssimativi st ...; [leggi tutto]
Questa Introduzione alla storia della filosofia indiana si distacca per molti versi sia da libri consimili sia dal volumetto 'Che cos'è la filosofia indiana' della collana ubaldiniana. Dagli altri manuali si distacca per il valore deciso e incisivo dato allo sviluppo logico e a quello propriamente storico. Si cercò molti anni fa e si è cercato oggi di far intendere come la filosofia indiana non sia quel gran minestrone dal dubbio gusto che ne vorrebbero ricavare certi approssimativi studiosi di estrazione neocolonialistica; di far intendere come in essa, forse più ancora che nella filosofia occidentale, la presenza del logico sia determinante e come solo uno spazio marginale vi abbiano elementi immaginosi e fantasiosi, quali si possono in realtà ritrovare piuttosto alle origini del pensiero greco e alle origini (ma forse non solo alle origini) della filosofia cristiana. Si è data allora una esposizione nella quale al momento critico non fosse troppo sacrificato il momento storico, una esposizione nella quale non fossero dimenticate talune esigenze, che rimangono valide, nonostante il passare degli anni e delle mode e nonostante la caduta di regimi pretestuosamente ispirati a concezioni troppo più grandi di essi. Così la presenza economica e sociale al di dentro e al di fuori delle dottrine è rimasta, rispetto al vecchio libretto, a contrassegnare non tanto la fine di un' epoca (che non sappiamo in che senso possa dirsi finita) quanto il ripresentarsi di esigenze che è inutile esorcizzare o cancellare. Si è dato nel contempo più ampio sviluppo a taluni momenti storici dell'India antica (il sorgere dei Veda dalla fine della civiltà drāvidica, gli sviluppi e il senso di taluni aspetti delle dottrine buddhistiche) ai quali in precedenza si era dato poco spazio. Rispetto al manuale ubaldiniano sono state introdotte novità di natura esplicativa e didattica, come, ad esempio, alcuni disegni che potessero dare aiuto alla comprensione dei concetti; si è aggiunta una tavola cronologica e una cartina geografica dell'India antica; infine una linea genealogica delle lingue indiane, che potrebbe ancora essere sviluppata, ma che non risulta sia mai stata tentata almeno con questo criterio.
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