Preti, Giulio
Il problema dei valori : l'etica di G. E. Moore
Milano : F. Angeli, \1986!
Abstract/Sommario:
Il problema dei valori è al centro della riflessione di Preti e in particolare di questo suo testo in cui viene tracciato un rapido ma penetrante affresco di una problematica axiologica vastissima, messa a fuoco attraverso la figura di G.E. Moore. Preti dedica un'ampia introduzione alle principali correnti del pensiero filosofico tra Otto e Novecento (il positivismo, il filone neokantiano, ecc.) delineando l'arco delle posizioni chiave nei confronti dello status conoscitivo e ontologic ...; [leggi tutto]
Il problema dei valori è al centro della riflessione di Preti e in particolare di questo suo testo in cui viene tracciato un rapido ma penetrante affresco di una problematica axiologica vastissima, messa a fuoco attraverso la figura di G.E. Moore. Preti dedica un'ampia introduzione alle principali correnti del pensiero filosofico tra Otto e Novecento (il positivismo, il filone neokantiano, ecc.) delineando l'arco delle posizioni chiave nei confronti dello status conoscitivo e ontologico dei valori. Allo psicologismo (valori fondati sulla natura della psiche) e al platonismo (valori come entità aventi una realtà autonoma) Preti contrappone la funzione dei valori come strutture formanti la cultura - e qui il richiamo, oltre che a Hegel (per il concetto di spirito oggettivo), è a Durkheim e N. Hartmann. Per questa via si giunge così alla fondamentale distinzione tra filosofia morale e filosofia della morale, che è poi collegata all'antitesi formalismo/naturalismo.
Su questo sfondo Preti situa l'opera di Moore, uno dei padri dell'indagine meta-morale contemporanea; e il commento che qui si fa di vari scritti mooriani è 'orientato proprio a stabilire illuminanti raccordi con le posizioni di Brentano, Sidgwick, Scheler, e altri.
Emerge così il senso neocriticista e fenomenologico che Preti dà alle tesi di Moore su l'indefinibilità del bene, la fallacia naturalistica, il posto dell'intuizione morale, l'oggettività non-contestuale dei valori intrinseci, arrivando a proporre lo status di categoria per 'buono' e il carattere sintetico a priori delle due correlazioni tra predicati valutativi e descrittivi e tra valore e norma.
Giulio Preti è nato a Pavia nel 191 1. Ha insegnato nelle Università di Pavia e di Milano e dal 1954 fino al 1972, anno della sua morte, nella Università di Firenze. Ha collaborato attivamente a Studi filosofici, alla Rivista critica di storia della filosofia e ad altre numerose riviste filosofiche e scientifiche. Le sue opere principali sono: Fenomenologia del valore, Milano, 1942; Idealismo e positivismo, Milano, 1943; Praxis ed empirismo, Torino, 1957 (2 ed. 1967); Alle origini dell'etica contemporanea, Bari, 1957; Retorica e logica: le due culture, Torino, 1968; i suoi saggi sono raccolti in Saggi filosofici, - 2 voll., Firenze, 1976 e In principio era la carne, Milano, 1983. Tra gli scritti storici si possono ricordare: I presocratici, Milano, 1942; Pascal e i giansenisti, Milano, 1944; Newton, Milano, 1950; Il cristianesimo universale di G. G. Leibniz, Milano, 1953 e Storia del pensiero scientifico, Milano, 1957.
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