Bhagavadgita : Il canto del Beato
Milano : Biblioteca universale Rizzoli, 1992
Abstract/Sommario:
"Lui non feriscono l'armi, Lui non brucia il fuoco, Lui non bagnano l'acque, Lui non dissecca il vento."
La Bhagavadgātā, o Canto del Beato, è uno dei più noti testi religiosi dell'umanità intera e certamente quello in cui meglio e più completamente si esprimono le aspirazioni spirituali dell'India. Si tratta di un poemetto di settecento versi inserito nel più grande poema epico indiano, il Mahābārata , nel momento cruciale del racconto: l'eroe Arjuna, appena prima della grande batt ...; [leggi tutto]
"Lui non feriscono l'armi, Lui non brucia il fuoco, Lui non bagnano l'acque, Lui non dissecca il vento."
La Bhagavadgātā, o Canto del Beato, è uno dei più noti testi religiosi dell'umanità intera e certamente quello in cui meglio e più completamente si esprimono le aspirazioni spirituali dell'India. Si tratta di un poemetto di settecento versi inserito nel più grande poema epico indiano, il Mahābārata , nel momento cruciale del racconto: l'eroe Arjuna, appena prima della grande battaglia nel campo dei Kuru, esita davanti alla strage immane che vede prepararsi. Il dio Kṛṣṇa gli si rivolge quindi per dissipare i suoi dubbi e mostrargli la via da seguire: un cammino per raggiungere il brahman, la liberazione, che passa attraverso il karman, l'azione nel mondo, unita alla conoscenza e alla devozione. È l'eterna lotta tra dharma e caos, tra pietas ed empietà quella che viene messa in scena in un testo di altissima poesia e sapienza, che nei secoli è stato di ispirazione per infinite generazioni.
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